Tom Petty

Highway Companion
Personalmente non sono un fanatico di rock americano, quello costruito sugli stivali da texano ed i cappelli da cowboy. Preferisco il sound inglese. Tom Petty, però, è sempre stato un artista che ho seguito con attenzione, ma negli ultimi anni mi aveva un poco deluso, dischi senza spina dorsale avevano allungato la sua ricca discografia. Oggi Tom ritorna solista e pubblica il suo terzo lp a proprio nome (gli Heartbreakers sono in letargo), prodotto da Jeff Lynne, già con Petty nel supergruppo dei Traveling Wilburys (ricordate?). Ritorna con un bel disco, uno di quei dischi che metti su e rimani estasiato da cotanto rock’n’roll. Le danze si aprono con “Saving Grace” e ti sembra subito di aver ritrovato un amico perso da tempo. La scaletta prosegue con una ballata (la prima di due), “Square One”, da antologia, e continua con altri dieci pezzi che a volte ricordano Bob Dylan, John Hiatt o Bo Diddley. Petty mette in luce il suo amore per il blues, quello di autori misconosciuti, quello di ottantenni con l’armonica in bocca e la chitarra sulle gambe. “Highway Companion” è anche il primo disco per la American Recordings di Rick Rubin, che non a caso aveva prodotto il precedente album solista di Tom, uscito nel 1994. Un nuovo contratto discografico che ha portato una ventata di freschezza dalle parti di Petty. “Highway Companion” è uno di quei dischi che possono amare anche coloro che con le desolate strade americane hanno poco a che spartire e soprattutto per questo è un grande disco, un disco che supera le barriere di gusti e generi musicali. Bentornato Tom. Ti aspettavo. Da tempo.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)