Primo numero di MusicPlus dopo lestate, primo numero della nuova stagione autunno-inverno 2007/2008 appena iniziata, al momento della chiusura di redazione. I concerti dellestate sono ormai un ricordo, i concerti dellinverno devono ancora arrivare. Nella nostra Regione, lEmilia Romagna, il Festival Ferrara sotto le stelle ha tenuto banco per qualità e quantità delle proposte; su tutti: Arctic Monkeys, pronti a conquistare il mondo, maturati e migliorati rispetto alla loro prima apparizione al Vox di Nonantola neanche troppo tempo fa e gli attesissimi Arcade Fire, un live che non ha appagato le aspettative: molto bravi, ma privi di quellindefinibile qualcosa che rende una band superiore alla media. Il mio concerto della stagione? The Good The Bad and The Queen, ma fuori-confine, a Firenze per Italia Wave. La super-band del 2007, un perfetto compendio musicale, un ponte dal passato al presente: Damon Alban dei Blur tastiere e voce, Simon Tong dei Verve alla chitarra, limpareggiabile Tony Allen alla batteria e il mitico Paul Simonon dei Clash, con lo stesso basso con cui suonò in Piazza Maggiore a Bologna nel maggio del 1980 e laggiunta di un quartetto darchi al femminile. Tornando al presente, sono recentissime le inaugurazioni dei due storici locali bolognesi preposti ai concerti rock: Estragon e Covo.
JINGO DE LUNCH
Estragon, Bologna - Sabato 30 settembre
Reunion tour per i tedeschi Jingo de Lunch e siamo in territorio punk hard-core storico. Sono passati ventanni esatti da quel settembre 1987 quando questa band di Berlino, capitanata dalla front-woman canadese Yvonne Ducksworth, pubblicava lalbum di debutto Perpetuum mobile. Durarono dieci anni, aggiungetene altri dieci di silenzio ed è giunto il momento del ventesimo anniversario del debutto. I Jingo de Lunch erano nel giro dei centri sociali, antagonisti, duri e puri, quando la contaminazione del punkrock verso lhardcore veniva salutata come la vera trasgressione. Tralasciando il discorsino sui tempi che cambiano e che fanno cambiare, i Jingo de Lunch sono oggi dei quarantenni dassalto, in forma splendida, i biondi lunghissimi dreadlocks del bassista servono a ricordarti che Berlino non è lItalia: lì puoi avere quarantanni e i dreadlocks senza essere ricoverato per un trattamento sanitario obbligatorio. La voce nera di Yvonne non ha perso il blues e la loro voglia di suonare e suonare bene è talmente evidente che si trasmette alla piccola folla accorsa per (ri)vederli: facce note si aggirano nel parterre dellEstragon, ma non quelle dei frequentatori abituali; i Jingo de Lunch salutano per nome molti dei presenti; è come essere a una festa di ex compagni di classe dice Yvonne, ricordando i tempi dellIsola nel Cantiere, ma senza nostalgia, non ce nè bisogno, in fondo è solo una festa di compleanno. LUCKY SOUL
Covo Club, Bologna - 5 ottobre 2007
Di stanza a Greenwich, Londra, ma originari di Liverpool, i Lucky Soul sono evidentemente molto inglesi e infatti seguono il recente trend britannico delle band che si richiamano alle sonorità alla Philip Spector. Non a caso il gruppo, i cui riferimenti musicali appartengono sia al soul che allindie pop, è guidato dalla morbida voce della bionda e conturbante cantante Ali Howard, in abiti vagamente 50s (immancabile la gonna a tubo al ginocchio), come la moda underground impone. I quattro musicisti, maschi, sono tirati a lucido con camice aderenti e cravattine strette. Fanno il loro dovere e il nuovo impianto luci del palco del Covo anche. Ma è la serata di inaugurazione del locale più trendy che cè ed è il folto pubblico a fare lo spettacolo, più che la band: odore di lacca aleggia nellaria, frangine imperniate di sudore (era caldissimo) vengono rimesse a posto da dita nervose, si scattano foto da commentare su My Space il giorno dopo. Finito il concerto si aprono immediatamente le danze e si balla il singolo uscito oggi mixato con le icone del rock di sempre; i poseurs accanto ai rockettari incalliti; il post-dark con lindie boy dellultima ora. Cera una gran voglia di Covo.
Estragon, Bologna - Sabato 30 settembre
Reunion tour per i tedeschi Jingo de Lunch e siamo in territorio punk hard-core storico. Sono passati ventanni esatti da quel settembre 1987 quando questa band di Berlino, capitanata dalla front-woman canadese Yvonne Ducksworth, pubblicava lalbum di debutto Perpetuum mobile. Durarono dieci anni, aggiungetene altri dieci di silenzio ed è giunto il momento del ventesimo anniversario del debutto. I Jingo de Lunch erano nel giro dei centri sociali, antagonisti, duri e puri, quando la contaminazione del punkrock verso lhardcore veniva salutata come la vera trasgressione. Tralasciando il discorsino sui tempi che cambiano e che fanno cambiare, i Jingo de Lunch sono oggi dei quarantenni dassalto, in forma splendida, i biondi lunghissimi dreadlocks del bassista servono a ricordarti che Berlino non è lItalia: lì puoi avere quarantanni e i dreadlocks senza essere ricoverato per un trattamento sanitario obbligatorio. La voce nera di Yvonne non ha perso il blues e la loro voglia di suonare e suonare bene è talmente evidente che si trasmette alla piccola folla accorsa per (ri)vederli: facce note si aggirano nel parterre dellEstragon, ma non quelle dei frequentatori abituali; i Jingo de Lunch salutano per nome molti dei presenti; è come essere a una festa di ex compagni di classe dice Yvonne, ricordando i tempi dellIsola nel Cantiere, ma senza nostalgia, non ce nè bisogno, in fondo è solo una festa di compleanno. LUCKY SOUL
Covo Club, Bologna - 5 ottobre 2007
Di stanza a Greenwich, Londra, ma originari di Liverpool, i Lucky Soul sono evidentemente molto inglesi e infatti seguono il recente trend britannico delle band che si richiamano alle sonorità alla Philip Spector. Non a caso il gruppo, i cui riferimenti musicali appartengono sia al soul che allindie pop, è guidato dalla morbida voce della bionda e conturbante cantante Ali Howard, in abiti vagamente 50s (immancabile la gonna a tubo al ginocchio), come la moda underground impone. I quattro musicisti, maschi, sono tirati a lucido con camice aderenti e cravattine strette. Fanno il loro dovere e il nuovo impianto luci del palco del Covo anche. Ma è la serata di inaugurazione del locale più trendy che cè ed è il folto pubblico a fare lo spettacolo, più che la band: odore di lacca aleggia nellaria, frangine imperniate di sudore (era caldissimo) vengono rimesse a posto da dita nervose, si scattano foto da commentare su My Space il giorno dopo. Finito il concerto si aprono immediatamente le danze e si balla il singolo uscito oggi mixato con le icone del rock di sempre; i poseurs accanto ai rockettari incalliti; il post-dark con lindie boy dellultima ora. Cera una gran voglia di Covo.
(Pubblicato il:
28/11/2013)