Walter si è avvicinato alla musica grazie ad un vecchio mangianastri nero. Alle elementari già si esibiva per la classe. Il canto si accompagnò alla chitarra e nel 2001, alletà di quindici anni, la prima performance fatta davanti ad un pubblico alquanto esigente nella cittadina di Gela. Da allora è stato un continuo di esibizioni e concorsi, fino al trasferimento a Bologna per frequentare il Dams. Nel capoluogo emiliano Walter è salito sul palco del Giostrà e si è iscritto al laboratorio di canto corale esibendosi nel coro Alma Musica. Nel 2007 ha cominciato lautoproduzione di alcuni brani originali e questanno si è iscritto a Sonda. I due pezzi inviati rispondono ai titoli di Lo straniero gioca in casa e Flussi Di Incoscienza. In entrambi i brani la vena pop di Walter si mette in bella mostra, nel primo il cantato è a volte un poco in affanno con le parole, mentre il secondo è un classico lento strappacuore. Walter dimostra di avere buone idee che sono solo da levigare qua e là per rendere ancora più scorrevoli tutti i passaggi. Il cantato è da tenere meno chiuso nelle parole, ma sono convinto che qualche piccolo accorgimento in fase di arrangiamento, possa portare Walter a dimostrare la sua bravura nei confronti del grande pubblico. Bravo.
THE TREES
Il progetto The Trees ha profonde radici nel tempo. Leo e LOrca fanno musica dal 1990, prima influenzati dalla new wave e poi dal grunge, complice un viaggio negli States. Proprio gli Stati Uniti diventano la casa di LOrca che vive tra lEmilia e Cleveland. Il nome del gruppo diventa The Trees e le liriche passano per la quasi totalità dallitaliano allinglese. Abitare in una delle città più povere degli Stati Uniti ha sicuramente influenzato le canzoni dei Trees e LOrca ha anche collaborato con alcuni musicisti e produttori americani. Queste influenze si sentono, infatti, anche nelle due canzoni inviate a Sonda intitolate 6 Years Ago e Occhi Neri. Il primo brano vive su un'atmosfera che ricorda la musica anni ottanta, che proprio nei gruppi new wave aveva trovato il suo massimo splendore. Il pezzo però è un poco traballante, la voce perde intonazione ed a volte sembra che gli strumenti stiano andando verso unaltra direzione rispetto alla lirica. I Trees dovrebbero mettersi a tavolino e rivedere il pezzo nella sua totalità. Buono il fraseggio di chitarra dal quale ripartirei. Con il secondo pezzo il gruppo rimane ancorato al cliché dark wave, il brano è più convincente del primo, ma anche qui il lavoro darrangiamento e il cantato devono essere rivisti. Le parti in italiano non mi convincono troppo. Insomma, i Trees hanno qualche buona idea che deve essere maggiormente focalizzata e strutturata.
CRASE
I Crase sono nati una decina di anni fa come cover band con una voce femminile. Svariati concerti, soprattutto in regione ed il cambio di formazione, che ha portato Samantha ad uscire dal gruppo, hanno fatto virare la nave Crase verso brani originali ed una voglia di dimostrare la loro bravura. Infatti tutti i componenti hanno studiato il proprio strumento (e non solo) e allascolto dei due brani inviati a Sonda questo aspetto si avverte senza ombra di dubbio. Non è un caso che Non Me Lo Merito e I Soliti Guai, siano suonati con perizia e dimestichezza della materia. Il genere è riconducibile ad un rock pop cantato in italiano, che mette in evidenza una chitarra sempre in lotta con la voce del cantante. La voce però in alcuni passaggi è leggermente nascosta dal suono dei suoi compagni davventura. Per darvi una pietra di paragone potremmo citare i Negrita dei primi album. Tirati al punto giusto, sembrano però fin troppo perfetti. Manca, forse, un poco di viscerale emozione. Entrambi i ritornelli ti entrano in testa dopo un paio di ascolti ed è sicuramente un bene. I Crase suonano perfino troppo perfetti. In un mondo di perfezione è un punto a loro favore, ma immaginate ogni tanto cosa sono significhi disturbare il prossimo con la propria musica.
PAOLA ANGELI
Paola ha un curriculum di tutto rispetto. Nel 1993 ha partecipato a Sanremo Giovani, mentre lanno dopo ha preso parte al Festival di Sanremo, pubblicando il suo primo album. Due anni dopo ha vinto il Secondo premio del concorso per autori organizzato dal Salone Margherita Television. Nel 2001 ha vinto il premio della critica al Festival Musicultura di Macerata. Nel 2004 è stata coautrice del brano Il Mio Nonno E Un Dj, che è arrivato terzo alla 47a edizione dello Zecchino doro. Nel 2007 ha vinto il premio come miglior testo ed il premio dellIMAIE per la migliore interpretazione al Festival Musicultura. Insegna canto ed ha scritto monologhi per il teatro. Paola si è iscritta a Sonda con
infatti Smetto Di Pensare E Vado Al Mare e Senza Limiti. Entrambi i brani sono semplicemente perfetti, nei testi e nella musica. Musica dautore al femminile che difficilmente si può ascoltare nel panorama italiano. Forse è propria la forza dirompente della sua proposta, che ha fatto sì che Paola non arrivasse alle orecchie del grande pubblico, quello che non è mai entrato in un teatro, ma che non ha nemmeno la minima idea di chi sia Paolo Conte o Sergio Cammariere. Brava. Veramente brava.
OBLIO
Nel 2006 gli Oblio prendono forma grazie ad alcuni annunci in negozi musicali. Lamalgama funziona ed il gruppo oltre a diverse cover, comincia a scrivere brani originali. La prima uscita ufficiale porta il combo alla vittoria del Live Festival di Forlì. In concerto i classici di Cream, Procol Harum, Doors, Santana si alternano a brani loro in una specie di passaggio di consegne tra il passato ed il presente. Un primo demo registrato praticamente dal vivo è al momento il loro biglietto da visita nei confronti del mondo. I due brani iscritti a Sonda sono: Quasi Si Vola e Come San Francesco. Nel primo pezzo gli Oblio viaggiano abbastanza sicuri delle proprie capacità ed idee. Carino il riff di chitarra ed anche la voce è ben impastata con la musica che la sorregge. Solo in alcuni momenti una maggiore precisione non guasterebbe. In Come San Francesco la band riesce sempre a coinvolgere, il testo è però da limare in alcuni passaggi un po tirati per le orecchie, anche in questa canzone la chitarra, sempre in primo piano, indovina i suoi fraseggi. Gli Oblio hanno già intrapreso una strada ben precisa (i Dire Straits sembrano essere la loro musa ispiratrice), ma dovrebbero curare maggiormente quei particolari che fanno di una canzone, la canzone.
(Pubblicato il:
28/11/2013)