Sonda - Recensioni 10

Sonda è un progetto del Centro Musica, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, nato per sostenere la creatività in ambito musicale. Sonda si propone di indicare la strada al talento a tutti gli artisti della Regione Emilia-Romagna che decideranno di sottoporre la propria arte ad un manipolo di consulenti-musicisti, produttori discografici, manager, editori musicali – otto “saggi” che cercheranno di affinare il profilo artistico di ciascun iscritto, in modo da rendere più appetibile la loro proposta musicale per il mercato discografico. Tutto il materiale inviato o consegnato al Centro Musica (non ci sarà una limitazione di tempo perché Sonda rimarrà operativo come progetto sperimentale fino a metà del 2006), verrà ascoltato ed assegnato ad un valutatore, che dovrà realizzare un report da consegnare all’artista. A questo punto l’artista dovrà cercare di seguire i suggerimenti del tutor ed arrivare, anche dopo alcuni report, ad un prodotto musicale, pronto per essere divulgato. Proseguiamo, su questo numero di Musicplus.it, le recensioni di alcuni degli artisti iscritti. WALTER PIVA
Walter si è avvicinato alla musica grazie ad un vecchio mangianastri nero. Alle elementari già si esibiva per la classe. Il canto si accompagnò alla chitarra e nel 2001, all’età di quindici anni, la prima performance fatta davanti ad un pubblico alquanto esigente nella cittadina di Gela. Da allora è stato un continuo di esibizioni e concorsi, fino al trasferimento a Bologna per frequentare il Dams. Nel capoluogo emiliano Walter è salito sul palco del Giostrà e si è iscritto al laboratorio di canto corale esibendosi nel coro Alma Musica. Nel 2007 ha cominciato l’autoproduzione di alcuni brani originali e quest’anno si è iscritto a Sonda. I due pezzi inviati rispondono ai titoli di “Lo straniero gioca in casa” e “Flussi Di Incoscienza”. In entrambi i brani la vena pop di Walter si mette in bella mostra, nel primo il cantato è a volte un poco in affanno con le parole, mentre il secondo è un classico lento strappacuore. Walter dimostra di avere buone idee che sono solo da levigare qua e là per rendere ancora più scorrevoli tutti i passaggi. Il cantato è da tenere meno chiuso nelle parole, ma sono convinto che qualche piccolo “accorgimento” in fase di arrangiamento, possa portare Walter a dimostrare la sua bravura nei confronti del grande pubblico. Bravo.

THE TREES
Il progetto The Trees ha profonde radici nel tempo. Leo e L’Orca fanno musica dal 1990, prima influenzati dalla new wave e poi dal grunge, complice un viaggio negli States. Proprio gli Stati Uniti diventano la casa di L’Orca che vive tra l’Emilia e Cleveland. Il nome del gruppo diventa The Trees e le liriche passano per la quasi totalità dall’italiano all’inglese. Abitare in una delle città più povere degli Stati Uniti ha sicuramente influenzato le canzoni dei Trees e L’Orca ha anche collaborato con alcuni musicisti e produttori americani. Queste influenze si sentono, infatti, anche nelle due canzoni inviate a Sonda intitolate “6 Years Ago” e “Occhi Neri”. Il primo brano vive su un'atmosfera che ricorda la musica anni ottanta, che proprio nei gruppi new wave aveva trovato il suo massimo splendore. Il pezzo però è un poco traballante, la voce perde intonazione ed a volte sembra che gli strumenti stiano andando verso un’altra direzione rispetto alla lirica. I Trees dovrebbero mettersi a tavolino e rivedere il pezzo nella sua totalità. Buono il fraseggio di chitarra dal quale ripartirei. Con il secondo pezzo il gruppo rimane ancorato al cliché dark wave, il brano è più convincente del primo, ma anche qui il lavoro d’arrangiamento e il cantato devono essere rivisti. Le parti in italiano non mi convincono troppo. Insomma, i Trees hanno qualche buona idea che deve essere maggiormente focalizzata e strutturata.

CRASE
I Crase sono nati una decina di anni fa come cover band con una voce femminile. Svariati concerti, soprattutto in regione ed il cambio di formazione, che ha portato Samantha ad uscire dal gruppo, hanno fatto virare la nave Crase verso brani originali ed una voglia di dimostrare la loro bravura. Infatti tutti i componenti hanno studiato il proprio strumento (e non solo) e all’ascolto dei due brani inviati a Sonda questo aspetto si avverte senza ombra di dubbio. Non è un caso che “Non Me Lo Merito” e “I Soliti Guai”, siano suonati con perizia e dimestichezza della materia. Il genere è riconducibile ad un rock pop cantato in italiano, che mette in evidenza una chitarra sempre in “lotta” con la voce del cantante. La voce però in alcuni passaggi è leggermente nascosta dal suono dei suoi compagni d’avventura. Per darvi una pietra di paragone potremmo citare i Negrita dei primi album. Tirati al punto giusto, sembrano però fin troppo perfetti. Manca, forse, un poco di viscerale emozione. Entrambi i ritornelli ti entrano in testa dopo un paio di ascolti ed è sicuramente un bene. I Crase suonano perfino troppo perfetti. In un mondo di perfezione è un punto a loro favore, ma immaginate ogni tanto cosa sono significhi “disturbare” il prossimo con la propria musica. PAOLA ANGELI
Paola ha un curriculum di tutto rispetto. Nel 1993 ha partecipato a Sanremo Giovani, mentre l’anno dopo ha preso parte al Festival di Sanremo, pubblicando il suo primo album. Due anni dopo ha vinto il Secondo premio del concorso per autori organizzato dal Salone Margherita Television. Nel 2001 ha vinto il premio della critica al Festival Musicultura di Macerata. Nel 2004 è stata coautrice del brano “Il Mio Nonno E’ Un Dj”, che è arrivato terzo alla 47a edizione dello Zecchino d’oro. Nel 2007 ha vinto il premio come miglior testo ed il premio dell’IMAIE per la migliore interpretazione al Festival Musicultura. Insegna canto ed ha scritto monologhi per il teatro. Paola si è iscritta a Sonda con “… infatti Smetto Di Pensare E Vado Al Mare” e “Senza Limiti”. Entrambi i brani sono semplicemente perfetti, nei testi e nella musica. Musica d’autore al femminile che difficilmente si può ascoltare nel panorama italiano. Forse è propria la forza dirompente della sua proposta, che ha fatto sì che Paola non arrivasse alle orecchie del grande pubblico, quello che non è mai entrato in un teatro, ma che non ha nemmeno la minima idea di chi sia Paolo Conte o Sergio Cammariere. Brava. Veramente brava.

OBLIO
Nel 2006 gli Oblio prendono forma grazie ad alcuni annunci in negozi musicali. L’amalgama funziona ed il gruppo oltre a diverse cover, comincia a scrivere brani originali. La prima uscita ufficiale porta il combo alla vittoria del “Live Festival” di Forlì. In concerto i classici di Cream, Procol Harum, Doors, Santana si alternano a brani loro in una specie di passaggio di consegne tra il passato ed il presente. Un primo demo registrato praticamente dal vivo è al momento il loro biglietto da visita nei confronti del mondo. I due brani iscritti a Sonda sono: “Quasi Si Vola” e “Come San Francesco”. Nel primo pezzo gli Oblio viaggiano abbastanza sicuri delle proprie capacità ed idee. Carino il riff di chitarra ed anche la voce è ben impastata con la musica che la sorregge. Solo in alcuni momenti una maggiore precisione non guasterebbe. In “Come San Francesco” la band riesce sempre a coinvolgere, il testo è però da limare in alcuni passaggi un po’ tirati per le orecchie, anche in questa canzone la chitarra, sempre in primo piano, indovina i suoi fraseggi. Gli Oblio hanno già intrapreso una strada ben precisa (i Dire Straits sembrano essere la loro musa ispiratrice), ma dovrebbero curare maggiormente quei particolari che fanno di una canzone, la canzone.


(Pubblicato il: 28/11/2013)