Beatrice Antolini

A due
Grande colpo per la Urtovox, che pubblica il secondo atteso album di Beatrice Antolini. Grande colpo per due ragioni. La prima perché Beatrice aveva stupito con il suo esordio di un paio d’anni fa (“Big Saloon”), secondo perché “A Due” è un gran bel disco. Detto questo potrei tranquillamente chiudere qui la recensione, anche perché il resto è fiato sprecato, nel tentativo vano di convincere il lettore distratto che Beatrice Antolini merita l’ascolto e l’acquisto. Sì, avete letto bene, l’acquisto. Perché ci sono dischi, pardon cd, che vanno acquistati nel loro formato, vanno toccati con mano, coccolati, sfogliati, ascoltati dentro casse acustiche che esprimano al meglio tutte le potenzialità dei brani. Registrato sulle colline modenesi, per la precisione ai Bombanella studio, “A Due” abbandona un poco i guizzi dell’esordio per addentrarsi maggiormente nelle pieghe scure dell’anima, attraverso un mosaico di suoni ed arrangiamenti che permettono alle canzoni di spaziare dal latin rock alla new wave in una singola nota. Beatrice, che ha suonato tutti gli strumenti, sembra una novella Tori Amos più nervosa e impaziente. Non a caso è stata chiamata a collaborare nell’ultima fatica dei Baustelle e di Bugo, portando una ventata di sana pazzia musicale. Beatrice è il nome nuovo del panorama peninsulare, sempre alla ricerca dell’artista esotico da mettere sugli scudi. Complimenti per questo riuscitissimo “A Due”. Come dicevo prima, convincere i lettori è impresa ardua quando quasi sicuramente pensano solo a come scaricare quella nuova suoneria tanto “simpatica”. Fatica sprecata. Peccato, perché questo è un disco da avere.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)