Garbo

Come il vetro
I primi di settembre è giunta a conclusione la trilogia cromatica di Garbo con “Come Il Vetro”, nuovo cd pubblicato dopo le uscite di “Blu” (2002) e “Gialloelettrico” (2005). Infatti Garbo, per chi non lo sapesse, non ha mai abbandonato i palcoscenici d’Italia ed i negozi di dischi peninsulari, anche se gli ascoltatori meno attenti si ricordano solamente dei successi pubblicati nei primissimi anni ottanta. Paragonato all’inizio di carriera al David Bowie del periodo berlinese, paragone che non è mai andato a genio a Renato Abate (vero nome di Garbo), l’artista meneghino è da sempre interprete di una new wave malinconica, che nei colori ha trovato le risposte alle annose domande che Garbo si porta appresso da sempre. Non sarà un caso se “Come Il Vetro” sembra possedere una fioca luce che da speranza all’intero disco, anche se il brano principe del cd, proposto in due versioni, si intitola “Voglio Morire Giovane”. A questo pezzo però si contrappone una rivisitazione di un classico dei Ramones, “Baby I Love You”, a dimostrazione che Renato Abate ha più di una chiave di lettura. Garbo dimostra per l’ennesima volta di essere un artista sensibile e malinconico. Canzoni per riappacificarsi con le persone/cose che ci circondano. Un album maledettamente struggente. “Come il vetro” è un album diretto e comunicativo che in senso simbolico paragona le proprietà del vetro ad una serie di caratteristiche riconducibili anche al genere umano: è trasparente, riflettente, fragile, tagliente e a volte… colorato! Si percepisce il vetro come totale annullamento del colore ed attraverso esso si guarda oltre! (Garbo)

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)