Massimo 'Ice' Ghiacci

Come un mantra luminoso
Leggo la biografia di Massimo Ice Ghiacci e vedo che nel 1990 faceva parte dei Plutonium 99. Vado a “rispolverare” quel vinile e lo ascolto pensando al tempo che fu. Un tuffo nel passato che mi traghetta all’oggi, ai Modena City Ramblers (band attuale di Massimo) e soprattutto al suo primo disco solista, “Come Un Mantra Luminoso”. Mettiamo subito in chiaro, per tutti i fan degli MCR, che qui non ci sono canzoni militanti o politicizzate, anche se la politica potremmo trovarla perfino in una canzone d’amore. Qui c’è il mondo di Massimo, fatto di canzoni emozionali ed emozionanti, di brani che percorrono gli ascolti adolescenziali di Ghiacci, tra King Crimson, Mercury Rev, Echo & The Bunnymen, Dylan, Church, REM, Gun Club, Mano Negra, Jam, Stranglers, Beatles (forse su tutti) e Byrds. Massimo è una piccola centrifuga di sonorità, di richiami, di storie cantate e suonate con trasporto emotivo. Volutamente Massimo non ha chiamato a raccolta i compagni MCR, altrimenti non sarebbe stato il suo disco solista, ma il nuovo cd dei Modena City Ramblers. Massimo si è messo il copertina con suo figlio a Lido di Spina, Massimo ha suonato un basso Hofner violino del 1965 e un Rickenbacker 4001 del 1978 (questi strumenti vi dicono qualcosa?) e dice che con il costo di una pizza ed una birra si può portare a casa il suo primo disco solista. Non ci avevo mai pensato a questa cosa. Con l’acquisto di un cd posso offrire una pizza all’artista di turno. Sono proprio curioso di vedere chi si è ingrassato più degli altri grazie ai miei continui pellegrinaggi nei negozi di dischi. Bel disco, più di una pizza e di una birra. Pensateci prima di telefonare in pizzeria.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)