29 settembre

Martedì 29 settembre omaggio al beat. Con una non stop di musica dalle ore 16 in centro storico a Modena oltre 30 gruppi reinterpretano i brani più famosi dell'epoca. Ospiti d'eccezione Mogol, Maurizio Vandelli e Beppe Carletti

Per un giorno Modena è tornata ad essere la capitale del beat italiano. Martedì 29 settembre, giorno scelto in omaggio alla celebre canzone di Battisti e Mogol (1967) portata al successo dall'Equipe 84, la città ha ricordato gli anni Sessanta con esecuzioni musicali pomeridiane in piazza Sant'Eufemia, Largo Muratori, Largo San Giorgio, ed un concerto conclusivo dalle ore 20 in piazza Grande, concluso da Maurizio Vandelli, che dell'Equipe 84 è stato uno dei membri storici oltre che voce leader. La giornata, organizzata dal Comune, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e da Confapi Pmi Modena, ha visto esibirsi dal primo pomeriggio numerosi gruppi giovanili con un repertorio legato al periodo beat. In Largo Sant'Eufemia un pubblico numeroso ha assistito ai live di Piovedistravento, Marshell, Rachele e l'Armata Corallina, Sustain, Namastè, Johnny Grieco e Beat Repeat. Piazza San Giorgio si è animata con le sonorità beat proposte da Mollier, Benny & Arguto Pudibondo Band, Remida, My Speaking Shoes, Lace Up e Graffiti Beat. In Largo Muratori, infine, il palco ha ospitato The Sea Monkeys, Linfa, Pip Carter Lighter Maker, Enrico Mescoli, The Trees, Mila Serve ai Tavoli, Stereo 4 e Pennylane Band. Durante la giornata una registrazione live dei pezzi eseguiti porterà all'uscita di un cd compilation dei 21 gruppi che hanno partecipato all'iniziativa. Largo di Porta Bologna, dove un tempo si affacciava il Bar Grande Italia, storico ritrovo di musicisti beat, è stato protagonista dalle ore 19 con l'inaugurazione di una targa che ha “sentimentalmente intitolato" il largo a Piazzetta 29 settembre. “Il nostro obiettivo – ha affermato l'Assessore alla Cultura Roberto Alperoli, ideatore dell'iniziativa - è valorizzare, senza nostalgie, un pezzo di storia modenese di rilievo nazionale e un movimento culturale che ha attraversato i decenni ed è arrivato fino a noi. Modena può considerarsi a pieno titolo la capitale del beat italiano: è la città dove negli anni Sessanta sono nati l'Equipe 84, i Nomadi, Francesco Guccini, Caterina Caselli e diversi gruppi". Il luogo abituale di ritrovo dei protagonisti del beat e delle canzoni giovanili di quel periodo era il Bar Grande Italia, in largo Porta Bologna. "La nostra idea - conclude Alperoli - è di dare visibilità allo spazio fisico, la piazzetta, con cui viene identificato un periodo di straordinaria creatività e dove si è sviluppata la cultura musicale di quegli anni. Non si tratta solo di nostalgia, ma del recupero, attualissimo e necessario, di uno spirito non conformista e capace di valorizzare lo stupore e il sogno". Dalle ore 20 lo scenario si è spostato in piazza Grande dove numerosi ospiti ed artisti hanno omaggiato il beat, con la reinterpretazione di un brano di successo dell'epoca. La serata condotta dal giornalista Leo Turrini, ha visto fra gli ospiti Beppe Carletti, Carlo Savigni, Mogol, Ambra Borelli, l'inaspettato Red Ronnie e il critico musicale Dario Salvadori. Ad aprire la serata Heron Borelli con A Salty Dog dei Procol Harum nella versione italiana dei Camaleonti Un angelo in Più, seguito da Un Ragazzo di Strada proposto dai Rats e da Like a Rolling Stone di Bob Dylan arrangiata dal quintetto di Amos Amaranti. Con l'esecuzione di Noi non ci saremo rivista da Cecco Signa, artista modenese della scuderia di Caterina Caselli, si è entrati nel vivo della serata che è proseguita con l'interpretazione di Silvia Mezzanotte di L'uomo d'oro di Caterina Caselli e Tutt'al più di Patty Pravo; poi Lara Luppi e 'Rigo' Righetti, in chiave jazz e rock, hanno proposto 29 settembre. A chiudere la carrellata di musicisti ospiti i Modena City Ramblers con la versione folk di Tutto Nero di Caterina Caselli. Dalle 22.30 a chiusura di una giornata che ha visto le strade di Modena gremite di gente, note suonate e canticchiate fra i bar in attesa dell'esibizione di personaggi noti e meno noti, un rincorrersi di musicisti, il concerto di Maurizio Vandelli, voce ancora insuperabile per chi di quegli anni è stato protagonista o semplice appassionato.


(Pubblicato il: 28/11/2013)