Blondie

Chrysalis 1978

Nel 1977 il mondo era già ai piedi dei Blondie. Il gruppo newyorchese aveva conquistato l’Europa, l’Australia ed il Giappone. I Blondie erano la faccia sbarazzina del ‘Pop Wave’, che nella conturbante Debbie Harry aveva turbato i sonni di centinaia di migliaia di allupati adolescenti sparsi per il globo. I Blondie erano la faccia “pulita” e sexy del punk wave americano, quello che nella stessa sera al CBGB’s metteva in fila Ramones, Blondie, Patti Smith, Television e Talking Heads. Però al di fuori della loro tana newyorchese, il resto degli Stati Uniti non sembrava troppo interessato alle gesta dei sei Blondie. Il gruppo doveva correre ai ripari, bisognava pubblicare un terzo album che doveva essere quello della “verità”, della consacrazione definitiva, del successo senza pari. “Parallel Lines” lo diventò. Fu subito chiaro, a chi vide il disco nei negozi di dischi, che si trattava di un album importante. La copertina, con le sue bande bianche e nere, era riconoscibile da cento metri, la foto giocava sul contrasto dei visi sorridenti dei musicisti vestiti come lo sarebbero stati i protagonisti de “Le Iene” ed il viso imbronciato di Debbie, in una posa molto arrabbiata nel suo vestitino di color bianco candido. Uno strano contrasto di colori ed umori che ascoltando l’album veniva a galla ad ogni canzone, sia che si trattasse della languida telefonata di “Hanging On The Telephone” sia che si venisse intrappolati dalla cattiveria di “I Know But I Don’t Know”. Dietro a questa copertina si nascondeva però una diatriba nata nel ‘78 ed ancora viva. “Non credo che sia una copertina così bella, come molti sostengono”, ha da sempre affermato Debbie, rincarando la dose: “L’idea fu di Peter Leeds, il nostro manager, che voleva rendere molto visibile l’immagine in copertina. Quelle righe messe dietro alla nostra foto non erano così sexy o interessanti, ma semplicemente grossolane”. Peter era stato per un breve periodo l’agente di Debbie nel 1967, quando la futura Blondie faceva parte di un gruppo folk chiamato Wind In The Willows. Dieci anni dopo (1977), Peter tornò alla corte della Harry su chiamata di Richard Gottenhrer (il produttore di “Plastic Letters”).

Il gruppo decise per Peter non tanto attratti dalle sue capacità manageriali, ma piuttosto perché era l’unica persona di loro conoscenza che avesse un bel paio di scarpe, un bel abito ed una bella casa. La prima cosa che Peter disse ai Blondie, appena diventò manager fu: “Nessuno di voi è indispensabile, nel gruppo c’è solo un elemento fondamentale e si chiama Debbie Harry”. Il metodo di lavoro di Peter era molto semplice: dividi e conquista. Fu però grazie a lui che i Blondie approdarono dalla Private Stock Records alla Chrysalis. Passo importante per la conquista del mondo e per giungere al terzo album, “Parallel Lines”. Il manager voleva contrapporre i sorrisi dei musicisti con l’espressione seriosa della cantante, ma nessuno di loro aveva intenzione di sorridere. Furono fatti decine di scatti e la band fu ricomposta dietro a Debbie con vistosi sorrisi. Il gruppo scoprì il risultato semplicemente perché un giorno, andando in ufficio dal manager, trovarono una prova della copertina sulla sua scrivania. I Blondie erano furiosi, nessuno aveva interpellato il gruppo, nessuno di loro aveva la minima idea di cosa avesse in mente il manager. Si arrivò allo scontro con una memorabile litigata tra Peter ed i Blondie. Il risultato fu il licenziamento del manager da parte del gruppo, al suo posto fu assunto l’impresario di Alice Cooper. Nonostante questo spiacevole epilogo, la copertina di “Parallel Lines” diventò ben presto un punto fermo nella grafica applicata alla musica, tanto che negli anni ha subito parodie ed imitazioni. Come non ricordare quella, per esempio, dei Blur con Damon Albarn vestito da Debbie Harry. “Credo che sia diventato un classico”, dice oggi Cheri Ramey che ebbe il compito, nel 1978, di lavorare alla grafica. “Parallel Lines” è infatti ancora oggi nei negozi di dischi (a proposito dove sono i negozi che non riesco a trovarli?) nella ristampa masterizzata del 2001 o nella versione Deluxe uscita in occasione del 30esimo anniversario. I Blondie litigarono per questa copertina ed ancora oggi non sono convinti della sua bellezza ed efficacia, efficacia che invece ha regalato alla band una notorietà senza pari. Perdetevi tra le sue righe in bianco e nero e godetevi le canzoni racchiuse. Vi divertirete. Non ho dubbi.


(Pubblicato il: 28/11/2013)