Casa del vento

Articolo 1
Recensire un disco come “Articolo Uno” della Casa Del Vento (decimo album in carriera) è impossibile. Impossibile perché quando si tocca il tema del lavoro (in questa Italia anni 2000), quando si intitola il primo pezzo in scaletta con un numero, “7”, il numero dei morti alle acciaierie della Thyssenkrupp di Torino, quando i brani sono intercalati dalle voci degli operai, quando ci si imbatte in una cover di “Redemption Song” di Bob Marley, quando si vedono in fila i marchi di coloro che hanno permesso la realizzazione di questo disco (dalla Regione Toscana al Ministero del Lavoro della salute e delle politiche sociali, passando per la CGIL, l’Unione Europea ed una miriade di Comuni), quando senti la voce di Ascanio Celestini, quando vedi le foto nel libretto che accompagna il cd, quando ascolti “Primo Maggio” e ti ricordi che è la festa dei lavoratori e non una kermesse televisiva, quando vedi la foto in copertina, quando riconosci alcuni dialoghi presi da “Tutta la vita davanti” di Paolo Virzì, che ha concesso il loro utilizzo, quando la Casa Del Vento inizia a raccontare, nelle note del cd, questa ultima fatica con le seguenti parole: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, quando c’è la collaborazione di David Rhodes (chitarrista di Peter Gabriel da 25 anni) in “Dal Cielo”, quando non poteva mancare in un disco così importante Francesco Moneti dei Modena City Ramblers, quando tutto questo accade in un album è umanamente impossibile pensare di raccontare a parole, che sarebbero decisamente prive di senso, un disco così potente. Scusate, chiedo venia. Non posso recensire “Articolo Uno”, sarebbe un affronto che non voglio avere sulla coscienza.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)