Elisabetta Fadini

Desmodus
Desmodus è un vampiro nato dalla mente di Garbo. Una sorta di doppio dell’artista meneghino. Un personaggio a metà strada tra l’uomo e la donna, tra il buio e luce. Desmodus ha preso la voce di Elisabetta Fadini, attrice e regista, con alle spalle molteplici esperienze artistiche dal Living Theatre alla musica contemporanea, passando per reading e jazz. Questa voce, che recita non canta, è insieme al tessuto sonoro che la sorregge un disco. Un disco scritto da Garbo che a tal proposito dice: “Desmodus nasce dall’esigenza di fermare il tempo, ecco perché ho voluto poco più di trenta minuti di eternità sonora dove evolvermi con la voce di Elisabetta Fadini. Desmodus è la proiezione di chi è “artista”, di chi si alimenta del sangue del tempo, ma non della gente, perché un artista non ha paura del prossimo, ma della scadenza del tempo”. “Desmodus” è un disco che non è un disco, nato alle fine degli novanta come progetto letterario di Garbo, è stato musicato solo ultimamente, forse in attesa di una voce adatta a dare forma a questo personaggio, voce che Garbo ha molto probabilmente trovato in Elisabetta dopo una collaborazione al brano “Voglio Tutto”, compreso nell’album “Come Il Vetro”. “Desmodus” non è un disco che si può ascoltare mentre si cuoce o ci si allena per strada, perché la tua mente deve essere concentrata sul sound gotico che evoca e sulle parole taglienti come lame affilate. “Desmodus” è un non disco per chi è ancora curioso di ascoltare la sua anima o sentire il suo cuore battere all’impazzata. Desmodus vive tra due mondi, quello dell’immortalità (e quindi dell’arte) e quello della mortalità, dove piccoli uomini si affannano a condurre una misera vita. Un disco non disco. Una sfida.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)