Janara

Crocus, Mint & Fennel
Scrivere questa recensione non è semplice. Non è semplice perché il nome dell’etichetta mi riporta al primo album di un altro gruppo, i Diathriba, che con gli Janara condividono due componenti (batteria e chitarra). Tra l’altro il batterista è una figura chiave di Musicplus, un personaggio cresciuto numero dopo numero in una sorta di telenovela cartacea tra racconti di calchi di parti anatomiche e scalate vertiginose nella piramide professionale di chi conta. Non è facile perché gli Janara con tutto questo c’entrano poco o nulla e perché il passato è ieri ed il presente è oggi. Quindi devo convincermi che il vecchio non può ritornare, perché è finito, morto e sepolto sotto una spessa coltre di suoni dark anni ottanta. Oggi gli Janara, con una voce femminile che ricorda i gorgheggi di Liz dei Cocteau Twins (ecco riemergere il passato che fu), sono altra cosa. Sono altra cosa in virtù del fatto che fanno gothic rock, hanno un nome che richiama le streghe del Sannio e le liriche in inglese possono esportare il loro progetto oltre i confini nazionali. Gli Janara ed i loro sette pezzi in scaletta danno corpo a fiabe nordiche, dove fate e gnomi si prendono per mano e camminano leggiadri in fitti boschi pieni di funghi allucinogeni. Gli Janara sono la colonna sonora dei vostri sogni ed incubi. Bella la copertina, che mi ha ricordato il singolo “Tishbite2” dei Cocteau Twins (ancora loro). Se un domani la batteria sarà sostituita da un suono di piano saprete che tutto è andato come doveva andare. Il passato non ritorna. Il futuro è ancora da scrivere.

Formato: minicd


(Pubblicato il: 28/11/2013)