Durutti Column

Factory Record, 1980

I Durutti Column sono un gruppo inglese capitanato da Vini Reilly. Il nome della band deriva da una compagine di anarchici attiva durante la guerra civile spagnola. Nel 1967, un manifesto curato dalla corrente filosofica/artistica dei Situazionisti includeva una frase: “The return of the Durutti Column”, che diventò, nel 1980, il titolo del primo album della band. L’Internazionale Situazionista era un movimento con le radici nel marxismo e nell’anarchia, nonché nelle avanguardie dei primi del ‘900. Nacque il 28 luglio del 1957 in provincia d’Imperia con un programma ben preciso, quello di creare momenti di vita concretamente e deliberatamente costruiti mediante l’organizzazione collettiva di un ambiente unitario e di un gioco di eventi. I Situazionisti volevano ampliare i momenti non mediocri della vita, diminuendo di conseguenza i momenti inutili. L’Internazionale Situazionista si auto sciolse a Parigi nel 1972. I Situazionisti iniziarono la loro attività in campo letterario e tra i nomi di spicco figurava Guy Debord. Nel 1958 Debord decise di ricoprire un suo libro con della carta vetrata. L’idea era molto semplice nella sua assoluta voglia di disturbare, il suo libro doveva rovinare le copertine dei libri con cui sarebbe entrato in contatto. Così ventidue anni più tardi il chitarrista dei Durutti Column, Dave Rowbotham, arrivò in sala prove dicendo che aveva letto di un libro Situazionista avvolto nella carta vetrata. A Vini Reilly l’idea di rovinare le altre copertine nei negozi di dischi piacque subito. La decisione era presa, il debutto della band doveva essere racchiuso in una copertina di carta vetrata e il titolo doveva essere “The Return Of Durutti Column”. L’idea fu proposta al boss della Factory Records, Tony Wilson, che da buon Situazionista, il quartier generale della casa discografica, The Hacienda, aveva preso il nome proprio da Debord, disse: “C…o, lo faremo”. Tony ha poi raccontato che l’idea di “rovinare” gli altri dischi era sublime, la sua copia di “Sticky Fingers” dei Rolling Stones, con la famosa copertina di Andy Warhol, con una vera chiusura lampo, nel tempo aveva distrutto tutte le copertine a essa vicine, in un “gesto” di pura avanguardia culturale. Furono ordinati 4000 pezzi di carta vetrata per preparare 2000 copie del disco (la prima tiratura). Il bilancio della Factory Records però non era così florido, così fu chiesto ai Joy Division se erano interessati, per 20 sterline, ad assemblare le 2000 copertine dei Durutti Column. La leggenda narra, ma sembra proprio che sia la verità, raccontata dai protagonisti in numerose occasioni, che tre Joy Division si misero a guardare alcune riviste porno e il solo Ian Curtis fece tutto il lavoro di assemblaggio. Motivo che spiega come oggi sia praticamente impossibile trovare e acquistare da un collezionista questo disco, toccato dalle mani di Ian, morto suicida pochi mesi dopo.

La bellezza della copertina dell’album risiede anche nella netta contrapposizione tra la carta vetrata e la musica dei Durutti Column, tutto tranne che ruvida. Un bellissimo connubio tra due opposti. Le 2000 copie furono distribuite in tre diverse versioni. Una riportava il numero di catalogo (FACT14) in nero verniciato direttamente sulla carta vetrata, la seconda aveva il numero di catalogo in bianco, mentre la terza variante non riportava nessun numero di catalogo. Insieme all’album questa prima tiratura conteneva anche un flexy disc con due brani non compresi nell’LP. Però distribuire il disco fu un'impresa. Nessun negozio voleva tenerlo, proprio per il motivo che la carta vetrata era ingestibile. Infatti, pur avendo chiuso il disco nel cellophane, la carta vetrata era riuscita a disintegrare la sottile copertura di plastica trasparente. Wilson raccontò in seguito che fu aggredito verbalmente, un paio di anni dopo l’uscita di “The Return Of Durutti Column”, da un negoziante che lo riconobbe mentre stava acquistando un disco e preso a male parole per colpa proprio di quella ruvida copertina. Inoltre un fatto di sangue si può dire legato alla copertina. Dave Rowbotham, che ebbe l’idea, fu trovato cadavere l’8 novembre 1991 nel suo appartamento ucciso da un tornio. La seconda tiratura dell’album fu distribuita con una classica copertina di cartoncino e ancora oggi si può acquistare sui maggiori siti di commercio online o alle fiere del disco. Il long playing è stato ristampato in cd con una simulazione dell’originaria carta vetrata. “Odio i compact disc nelle loro scatolette di plastica. Odio questo tentativo di riprodurre l’idea originale”, dice Vini Reilly. Nella storia della musica moderna altri gruppi si sono cimentati con la carta vetrata, come i Zoviet France, che nel 1985 diedero alle stampe un dieci pollici intitolato “Gris”. I Situazionisti oltre alla carta vetrata hanno lasciato ai posteri la loro idea di diritto d’autore, infatti su ogni loro opera dicevano espressamente che poteva essere fotocopiata, distribuita e modificata, purché tutto avvenisse senza scopo di lucro. Carta vetrata per rovinare. Carta vetrata per distruggere. Carta vetrata per farci sanguinare. Carta vetrata contro l’arte senz’anima.


(Pubblicato il: 28/11/2013)