Moorder

Moorder
Dietro al progetto Moorder si “cela” Alessandro Lamborghini (chitarra) che nel 2007 decide di dare sfogo alle sue paure in musica. Assolda così Luca Cotti (basso), Dencs Dàniel Csaba (batteria), Antonio Sodano (vibrafono) e Alberto Danielli (tuba), tutti musicisti già alle prese con altri ensemble e chiede loro di seguirlo in un mondo dalle sonorità taglienti e spigolose. Nel debutto, dalla copertina lucente, figurano anche alcuni ospiti come Alessio Albergini (sax, poi entrato in pianta stabile nel gruppo); Carlo Magrì (clarinetto) e Michele Serafini (flauto). Già il debutto! Un debutto decisamente vicino alle sonorità della musica d’avanguardia, dei dischi di un signore che si chiama John Zorn, ma anche del “matto” Frank Zappa o per restare geograficamente più vicini, ai brani di gente come gli Ella Guru o al pezzo omonimo di Captain Beefheart. Un debutto tra tintinnii o sax laceranti, tra tensioni emotive ed orchestrine alle prese con ballerini instancabili. Un debutto che si chiude su se stesso per poi esplodere in una sorta di deflagrazione di strumenti. I Moorder sono avanguardia. I Moorder sono la musica contemporanea, che però rifiuta la il presente. I Moorder sono un viaggio senza ritorno, dove il bigliettaio non sopporta i portoghesi, pena essere scaricati a mille all’ora. I Moorder suonano “Cranio”, “Sulla Calandra”, “Zavorrante” o “Tenente Looper” e sembra che sorridano a vedere le nostre facce tirate. I Moorder non sono per tutti. Ma neanche per pochi. Sono per chi è curioso di ascoltare dove può arrivare la musica moderna. Ma poi moderna rispetto a cosa?

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)