Freak Out - Frida Frenner

Unsigned Bands & Label

Freak Out - Alternative Label and Record Store. La Freak Out Records nasce a Riccione nell'estate del 1995, in contemporanea con l'apertura, nella località balneare, dell'omonimo Alternative Record Store: "Era un sogno che ho sempre portato dentro - ricorda Gianluca Lari, responsabile di entrambe le realtà, nonchè fondatore degli Ossessione - Oltre a suonare ho sentito l'esigenza di provare a dare la possibilità ad altra gente, che viveva la musica come noi, di far sentire la propria voce". Negli anni alla Freak Out non è certo mancata la versatilità, che deriva proprio da questo voler essere, prima che etichetta, "cordata": "Invece di lasciar smarrire dieci autoproduzioni nel mare magnum dei dischi pubblicati - conclude Gianluca - abbiamo preferito creare qualcosa di stabile, che rimanga". Dall' hard-progressive degli Ossessione, autori a fine 1997 del cd "Un po' d'amore", agli atteggiamenti neo-hippie dei Drunkers, fino al death metal dei ferraresi Cruel Criminal il passo non è certo breve, e l'excursus continua con lo space-doom degli Insider, il grunge-noise dei Clivia (da Urbino) e il pop sui generis dei Ratnapura, senza tralasciare l'elettronica ad alta temperatura dei Mediterranea, un progetto non troppo distante da quello dei Subsonica. Il problema della distribuzione, impellente dopo la chiusura della Flying Records, a cui la Freak Out si era in un primo momento appoggiata, è stato in parte risolto grazie a un sito internet (http://www.freakout.it), accuratamente allestito, che oltre a presentare le singole band, ognuna con uan rporpia pagina a disposizione, e a commercializzare l'intero catalogo, propone offerte imperdibili dal reparto Record Store, a cui si aggiunge la possibilità di acquistare ad appena 2000 lire l'uno la manciata di 7" autoprodotti che hanno finora costellato la storia della Freak Out.

E' dalla metà degli anni '90 che il nome Frida Frenner circola nell'ambito della scena bolognese, e che da essa scivola nell'immaginario culturale italiano di fine secolo. Chi ricorda "Jack Punk", brano-chiave della colonna sonora di Jack Frusciante è uscito dal gruppo? Ebbene, gli autori del pezzo erano, nella realtà, i componenti del quartetto bolognese, più volte citato su carta da Luther Blissett: a proposito, è proprio l'ormai non troppo fantomatica "identità multipla", che ha di recente pubblicato per l'Einaudi il caso letterario Q, che firma i programmatici, bozzettistici testi della band. Oltre ad abituali incursioni dalle frequenze radio bolognesi, da cui i Frida, autonomamente ma coordinatamente, hanno dato voce, e in alcuni casi filo ad torcere, all'italico underground, la band ha trovato anche il tempo per seminare un pugno di demo dalle sonorità spigolose, squadrate sul classico trio chitarra-basso-batteria, ma arricchite da un imprevedibile, inconsueto, apporto violinistico. Abituali frequentatori dei palchi e delle rassegne cittadine, da Scandellara Rock al Candilejas, passando per Il Covo, da cui hanno osato sfidare la contemporanea esibizione dei Prodigy al Palasport di Casalecchio, i Frida Frenner si sono aggiudicati l'edizione 1997 di Centofiori, storica rassegna-concorso delle primavere bolognesi. A fine '99 i Frida Frenner si catapultano sul decennio imminente con una serie di nuovi brani, dalla tessitura più complessa e dai toni (oscuri) che inchiodano il nostro idioma su tappeti e bassi circolari, fra blues-grunge e psichedelia, brani la cui incisione, volutamente realizzata in presa diretta per preservare l'energia e le dinamiche sonore, è stata affidata a Gregor Marini, già tecnico del suono per CSI, Disciplinatha e Il Parto delle Nuvole Pesanti.


(Pubblicato il: 28/11/2013)