BJORK "Post"

Le copertine che riportano il ritratto dell'artista sono le più, graficamente parlando, banali, anche se rispondono perfettamente all'ego, sempre spropositato dell'artista di turno; dei discografici, che sono convinti assertori di poter vendere più copie e dei fan, che cercano ogni cosa, oltre alla musica, che raffiguri il proprio idolo. Con questa premessa la copertina che racchiude il secondo album di Bjork dovrei liquidarla con l'aggettivo 'banale', ma in questo caso tutto è stato curato nei minimi particolari, dalla foto ai piccoli inserti grafici che fanno da sfondo. Infatti il lavoro di Paul White (art director) e Stephane Sednaoui (fotografo) è riuscito a rendere l'immagine di Bjork internazionale (non legata alla sua terra di origine, l'Islanda, ma neanche alla sua terra d'adozione, l'Inghilterra), dando contemporaneamente un senso di humour e di lussuria. "Bjork non ha mai interferito sulla creazione della copertina", dice Paul, "Non ha mai chiesto di cambiare un font, o spostare un elemento grafico, perché era convinta che le mie idee dovevano essere sviluppate senza ingerenze da parte sua". Il punto di partenza per creare la copertina di "Post" è stato dettato dall'isolamento totale nel quale Bjork si è tuffata durante le registrazioni. Viveva in pratica da sola in questo sperduto studio di registrazione, comunicando con amici e parenti attraverso lettere infilate nelle classiche buchette della posta. Questa chiusura nei confronti del mondo, ben rappresentata nei suoni e nelle liriche del disco, doveva essere il trade d'union di tutto il progetto. Paul aveva già lavorato come art director nelle prime uscite discografiche dei Sugarcubes, e ha conosciuto Bjork ad un party in Islanda nel 1987, diventando subito amico della cantante. Quando fu deciso che la copertina doveva avere una foto di Bjork, Paul trascorse un intero pomeriggio a casa della minuta islandese per decidere quali oggetti dovevano fare da sfondo alla sua immagine. Pensò subito che il background alla foto doveva simulare un castello di carte, che nelle sue intenzioni era un ottimo modo per rappresentare l'isolamento nel quale era nato il disco. La figura di Bjork sarebbe stata immobile al centro di un movimento vorticoso di oggetti.

Infatti ad uno sguardo molto attento si possono scoprire tanti particolari che compongono lo sfondo di copertina, come per esempio il volto di un bambino. Il fotografo fu scelto personalmente da Bjork. Stephane Sednaoui decise che gli scatti sarebbero stati fatti in una location all'aperto. Il set fu montato in una strada vicina alla Banca d'Inghilterra, a Londra. L'immobilità di Bjork fu accentuata, durante la sessione fotografica, con una macchina del vento, che diede allo scatto il senso di movimento. La giacca indossata dalla cantante fu disegnata da Hussein Chalayan, che usò una stoffa di color bianco candido con inserti di color blu e rosso. L'alternanza di questi colori dovevano ricordare la posta aerea. Bjork era infatti la postina di sé stessa e della musica racchiusa nel disco. La foto fu quindi ritoccata, insieme allo sfondo, su un computer Apple Macintosh, usando il programma Photoshop. Paul voleva ottenere dei colori saturi ed ha lavorato per costruire una varietà quasi infinità di arancioni, ritenuti perfetti per rappresentare l'anima del disco. Per il logo "Bjork", presente sul retro di copertina, e per tutte le scritte: titoli, liriche e crediti, Paul ha utilizzato un carattere tipografico chiamato 'Din', successivamente modificato al computer, in pratica lo stesso carattere usato in Germania sulla segnaletica stradale. "Un font fresco e con un senso dell'onestà molto spiccato", ha poi giustificato Paul. Le prime 50.000 copie del cd furono distribuite all'interno di una custodia di plastica trasparente disegnata dall'art director ed oltre al compact disc fu inserito un poster che raffigurava la copertina e i fiori disegnati da Martin Gardiner. White è infatti un convinto assertore dell'importanza di dare agli acquirenti un oggetto che sia anche piacevole al tatto e speciale da avere, come insegna la tradizione della Hipgnosis, studio grafico di tantissimi lp, tra i quali "Wish You Were Here" dei Pink Floyd. Paul e il suo staff, la Me Company, in seguito hanno realizzato anche la copertina di "Homogenic", il capitolo della consacrazione planetaria di Bjork. Insomma una grafica iper tecnologica per un disco iper futurista.


(Pubblicato il: 28/11/2013)